FORMAZIONE NUOVI TERAPISTI 2024 IN ITALIANO

Training course for new therapists in audio-psycho-phonology 2024 in english

 UPDATING SEMINAR FOR THERAPISTS IN AUDIO-PSYCHO-PHONOLOGY IN 2024 IN ENGLISH

 

DISLESSIA E PROBLEMI DI APPRENDIMENTO

 

La capacità di ascolto permette al bambino di connettersi all'insegnamento attraverso la decodifica rapida della catena parlata e della scrittura. Se i parametri che sottendono l'ascolto sono disturbati la corsa del bambino verso il significato del mondo sarà tutta in salita

 

Tomatis ha dimostrato che le difficoltà di apprendimento sono nella maggior parte dei casi dovute ad un mal funzionamento del captatore uditivo che provoca disturbi di decodifica del suono. Queste distorsioni percettive, causando una difficile messa a fuoco dei suoni, si ripercuotono a cascata sulla lettura, sulla riproduzione grafica del suono (scrittura) oltre che sulla capacità di attenzione e concentrazione. L'orecchio, senza divenire sordo, invia al cervello i suoni in maniera meno nitida e meno bilanciata creando distorsioni nella percezione fine del linguaggio che vanno ad inficiarne la gestione ai livelli più complessi, come la comprensione di concetti articolati, la scrittura, la lettura…   

Per Tomatis, un bambino con problemi di attenzione, che mostra un ritardo nel linguaggio, nella lettura e nella scrittura o che presenta problemi di comportamento, ha soppresso o diminuito il suo desiderio di ascoltare. Egli non riesce più a esprimere chiaramente il suo pensiero, memorizzare correttamente e controllare il suo linguaggio.

Il suo test d'ascolto presenterà delle distorsioni in uno o più dei suoi parametri come spiegato nella pagina dedicata alla misurazione dell'ascolto.

Il collega canadese Paul Madaule in un suo intervento al convegno “Listening and Learning” di Toronto nel 1978 descrive con una efficace similitudine l'allievo con difficoltà di ascolto.

Immaginate una persona da sola in un paese straniero e costretta a comunicare per mezzo di un bagaglio linguistico molto povero. Sa cosa vuole dire ma non riesce a esprimerlo solo in maniera incompleta. Le parole e le frasi attraverso le quali cerca di comunicare restano approssimative, Le sfumature e le finezze del linguaggio non gli sono permesse. Quando il suo interlocutore prenderà la parola egli non coglierà che una parte delle sue parole; pensando di aver compreso o stanco di far ripetere, risponderà di conseguenza, inducendo delle deviazioni che aggraveranno la confusione. L'altro comprenderà solo quello che è stato faticosamente espresso e non il vero messaggio. Allo stesso modo egli risponderà a ciò che avrà inteso e non a ciò che è stato detto verbalmente. […] Il dover poi cercare continuamente le parole del proprio discorso e il provare a comprendere ciò che viene detto dagli altri, necessitano di un tale sforzo di attenzione e di concentrazione, che farà perdere molto presto il filo del proprio pensiero, arrivando a sentirsi stanchi e affaticati per lo sforzo.

Un po' di episodi di questo tipo sono sufficienti per abbassare la motivazione e scoraggiare la persona che potrà sentirsi a disagio insieme agli altri […] ed esprimere il desiderio di ritornare al proprio paese.

Madaule propone un altro esempio per chiarire meglio la corrispondenza tra la situazione dello straniero e quella del dislessico.

Introducete fra un interlocutore e voi stessi un sensore difettoso; per esempio un ricettore telefonico che non è concepito con lo scopo di trasmettere lo spettro sonoro della voce nella sua totalità, ma per riprodurre lo stretto necessario per la comprensione dell'informazione verbale. In questa situazione il messaggio è comprensibile finché il vocabolario utilizzato vi è familiare; quando si tratta di una parola nuova, chiedete al vostro interlocutore di pronunciare lettera per lettera. In più, per evitare confusioni sonore quando si fa lo spelling, i telefonisti aggiungono sempre una parola conosciuta, la cui lettera iniziale corrisponde a quella che trasmettono (A come Ancona, B come Bari, etc).

Proseguendo Paul Madaule:

Nel dislessico-disortografico non ci sono riferimenti precedenti che gli consentano di fare la correzione sonora del messaggio. Tutto avviene come se avesse sempre ascoltato attraverso un ricevitore telefonico. Ogni parola, ogni lettera viene percepita e analizzata mediante un ascolto deformato. Inoltre, è da precisare che l'orecchio di questi bambini è abitualmente un ricevitore molto meno fedele del telefono, poiché, a differenza di quest'ultimo, la maggior parte delle distorsioni sonore si collocano al livello frequenziale del messaggio verbale. In effetti, i Test d'Ascolto dei dislessici presentano di solito delle curve di soglia “a dente di sega” o con avvallamenti, con una selettività uditiva chiusa fra i 500 e i 3000 hertz, zona preferenziale della ricezione della parola. Gli stessi test d'ascolto rivelano 

inoltre un audizione particolarmente instabile, fonte ulteriore di confusioni nella ricerca di indispensabili punti di riferimento per assimilare in via definitiva nuove acquisizioni. Ciò consente di meglio comprendere le difficoltà che incontrano questi bambini a disfarsi permanentemente dei loro errori d'ortografia, e la grande diversità di questi nel tempo. […] Conoscendo il linguaggio soltanto attraverso una percezione uditiva non stabile, esso rimane estraneo al bambino dislessico. Egli è come lo straniero in difficoltà di comunicazione per non aver ancora saputo adattare il suo ascolto al livello frequenziale della nuova lingua. […] La sua voce, mormorante nella maggior parte dei casi, risulta monotona, […] il suo vocabolario è povero; le parole e le intonazioni impiegate non corrispondono alle situazioni descritte. Le frasi sono mal costruite, i discorsi confusi, mal strutturati e inframmezzati da numerose esitazioni. È più volte necessario fargli ripetere le parole e le frasi in modo da poterle comprendere.

A differenza del dislessico, lo straniero in difficoltà di comunicazione, nonostante la sua spiacevole esperienza, rimane sorretto da una struttura d'adulto, risultato di una serie di esperienze che gli hanno dimostrato le sue capacità in altre situazioni. Esso è solido, sicuro di sé. Al contrario, la potenzialità del dislessico non ha mai potuto affermarsi; a lui mancano i riscontri dell'esperienza. Non possiede solide basi per impedirsi di dubitare di sé stesso e di traballare.

In più, la sensazione di malessere in un corpo-strumento che non sa dominare, nel dislessico è quasi costante. Il linguaggio, corporizzazione della parola, consente l'incontro, il dialogo con sé stessi, l'armonia del corpo e della psiche. Se ciò che Tomatis chiama la “dinamica strutturante” del linguaggio non è neuronalmente cristallizzata, si crea disarmonia, dissonanza interiore; dissonanza che impone al bambino un universo di disagio, universo che proietterà sugli altri e attraverso i cui filtri deformerà la percezione dell'altro. I dislessici sono spesso maldestri nei loro movimenti. Essi sembrano ingombrati dal loro corpo, come per un abito troppo nuovo o troppo striminzito. Non sanno cosa fare delle loro membra, in particolare delle loro mani. O rigida o accasciata, la loro postura manca di naturalezza e di scioltezza. Questo dialogo scadente con il loro corpo spiega in parte i complessi riguardanti il loro fisico che sviluppano nella pubertà. Il dislessico è “dislessicato” fin dentro il proprio corpo.

Se lo straniero ha difficoltà a formularle, le sue idee rimangono ugualmente chiare nella sua mente. Il dislessico, privato di un ambito linguistico consolidato in modo preciso, non ha mai avuto la possibilità di formulare nitidamente ciò che pensa e prova. Sul modello del suo linguaggio mal strutturato, le sue idee rimangono confuse, sepolte in lui, intraducibili. Il dislessico è “dislessicato” fin dentro il suo pensiero.

Ritorniamo ancora una volta al nostro straniero e alla sua nostalgia. Può facilmente rimediare al suo mal di paese con un viaggio-fuga verso la terra natale grazie a un biglietto di ritorno. Il dislessico soffre ugualmente per la nostalgia di un altrove perduto dove il linguaggio non era necessario per la comunicazione. La fuga, frequente in questo tipo di giovani, ne è il segnale più eloquente. Ma per lui, il ritorno al paese natale è in realtà impossibile; allora lo interiorizza e lo rende credibile nell'immaginario dei sogni, delle fantasticherie e delle illusioni. Il diversivo è un mezzo discreto ed efficace di fuggire la realtà. Più tardi, forse, cercherà questo biglietto di ritorno nell'alcol, nelle droghe, in certe musiche, in certi movimenti marginali; a Katmandou o in Amazzonia. I mercanti di sogni con loro fanno fortuna.

Ma ogni fuga si conclude sempre con un brutale ritorno alla realtà. A cosa pensa un bambino dislessico al mattino, quando il risveglio interrompe i suoi sogni? Alla scuola e ai voti scadenti che l'attendono, al ritorno la sera a casa con i voti scadenti da dichiarare o tentare di nascondere ai genitori delusi e scontenti. Il ciclo di fallimenti casa-scuola “inquina” tutta la sua esistenza.

Comprendete allora perché spesso è così difficile tirarli fuori dal letto al mattino. Come il prigioniero nella sua cella, esso conta i giorni che lo separano dalle prossime vacanze-fuga così tanto fantasticate. Quando infine arrivano, il sogno si trasforma di nuovo in realtà, realtà di un universo dislessico fin dentro il tempo libero. Il suo malessere interiore si trasforma allora in noia, in inerzia, fermento d'angoscia e di preoccupazioni; preoccupazioni per il nuovo rientro scolastico che si avvicina irrimediabilmente giorno dopo giorno, e che porterà il fardello dei passati fallimenti accumulati: bocciature, cambi di scuola, collegio, ed altro... Si osserva che in molti casi gli alunni scadenti sono quelli che non si sanno divertire; questo paradosso non ha per noi nulla di stupefacente.

Come ogni essere psichicamente normale, il dislessico ha bisogno di comunicare, ma la sua difficoltà nell'incontrare il verbo, immagine del padre, gli fa rifiutare la modalità linguistica di comunicazione che gli è imposta. Quindi, il tipo di dialogo che esso ricerca non può che essere non-verbale, e cioè empatico, affettivo, in un certo senso materno. Questo dialogo ha avuto luogo nella sua pienezza nel momento in cui madre e bambino non erano ancora due entità distinte, nel momento in cui in utero erano una cosa sola. L'atteggiamento regressivo del dislessico, estraneo al mondo paterno della simbologia del linguaggio, è l'effetto della sua nostalgia del paese prenatale da lungo tempo perduto.

L'adolescente o l'adulto dislessico sono spesso alla ricerca di questo paradiso primordiale del dialogo madre-bambino attraverso le sue avventure sentimentali. Di regola, le relazioni che esso definisce vero amore si concludono con delusioni che possono assumere per lui dimensioni drammatiche. Se il suo desiderio diventa realtà, si ritrova rapidamente stanco e deluso. Queste relazioni rimangono spesso a livello platonico, in modo da non rovinare l'immaginario, l'illusione.

La memorizzazione intrauterina grazie alla voce della madre filtrata, come è utilizzata in Audio-Psico-Fonologia, fornisce una risposta terapeutica concreta e diretta, a questa nostalgia del paese prenatale perduto; la nostalgia dello straniero per il mondo della comunicazione verbale e della sua trascrizione grafica. 

 

Cosa succede nel quotidiano all'alunno in difficoltà?

Il ruolo dell'orecchio nello sviluppo del linguaggio è fondamentale per Tomatis. Il linguaggio si fissa nel nostro sistema nervoso attraverso la percezione acustica. Più la percezione è precisa più facilità avrà il linguaggio a radicarsi all'interno di noi. 

Se la nitidezza percettiva è precaria l'alunno può avere delle difficoltà nella comprensione rapida delle frasi e dei concetti. Queste difficoltà spesso non vengono notate ad una osservazione superficiale, perché il bambino riesce a compensare il deficit percettivo con uno sforzo intellettivo. Sforzo che gli toglierà energia e interesse in altri ambiti della quotidianità.

Nella lettura si tratta di avere già chiaro in testa il suono che il segno grafico rappresenta e il suono è chiaro se l'ascolto lo permette. In caso contrario imparare a leggere sarà un procedere esitante, per tentativi e costellato di dubbi.

Il percorso inverso avviene nella scrittura dove la parte vestibolare dell'orecchio è coinvolta per gestire i movimenti della mano e del braccio. La coclea che analizza i suoni è in stretta relazione con il vestibolo per aiutarlo a programmare e coordinare i movimenti.

L'organo dell'equilibrio, quindi, con la gestione dei movimenti di tutti i muscoli del corpo, ha un suo ruolo importante nell'apprendimento e nel linguaggio, quanto la coclea, ed è ad essa complementare. Dal vestibolo dipendono tutti i movimenti del corpo, compresi quelli dell'apparato fonatorio per poter parlare, quelli dell'occhio per la lettura e quelli della mano per la scrittura. Può succedere però, il vestibolo, eccitato eccessivamente dalle frequenze gravi, alle quali è sensibile, può indurre non soltanto distrazione, ma anche una continua tendenza al movimento o iperattività. Le frequenze del linguaggio, in un ascolto bilanciato devono essere percepite con maggiore forza relativa rispetto alle frequenze gravi, che veicolano i rumori di fondo. (Vedi Figura 1)

 

 

 Figura 1. Test d'ascolto ideale

 

Se così non è, saranno questi ultimi a prevalere nella percezione, e il bambino starà attento, sì, ma ai suoni gravi più che alla voce dell'insegnante con una concomitante ricerca di movimento e di rumore.

Vedi il test dell'alunno che chiameremo Giovanni (figura 2): presenta più parametri Tomatis distorti rispetto ad un ascolto equilibrato. Una maggiore sensibilità ai gravi rispetto alla zona del linguaggio (1000-3000 Hz), curva ossea che si intreccia e supera in sensibilità la curva aerea, predisponendo ad una sensibilità emotiva eccessiva, selettività chiusa negli acuti e nella zona del linguaggio con conseguente difficoltà di attenzione e concentrazione.

 

 

 Prima delle sedute con l'Orecchio Elettronico

 

Figura 2. Test di ascolto di adolescente in difficoltà scolastica: difficoltà di concentrazione  e a capire quello che legge. Molte otiti da piccolo e tuttora. Diagnosi di lieve ipoacusia trasmissiva all'orecchio destro (diagramma di sinistra) risolta dopo un ciclo di sedute audiopsicofonologiche (vedi fig. 3). Le soglie della via aerea sono indicate dalla linea continua, quelle della via ossea sono indicate dalla linea tratteggiata.

 

Dopo un ciclo di sedute con l'Orecchio Elettronico

Figura 3. Test di ascolto dello stesso adolescente dopo il ciclo di sedute con l'Orecchio Elettronico. Analisi dei suoni migliorata. La curva della via aerea si è riposizionata su quella della via ossea sulla maggior parte delle frequenze.  Le soglie della via aerea sono indicate dalla linea continua, quelle della via ossea sono indicate dalla linea tratteggiata.

 

I suoni acuti sono energizzanti e favoriscono l'attenzione e la vigilanza mentre i suoni gravi, se in eccesso rispetto al resto delle frequenze, stancano e tolgono energia al sistema nervoso. Una percezione che favorisca i gravi, inoltre, può spesso portare il bambino a percepire la voce dell'insegnante e delle altre persone del suo ambiente più aggressiva di quanto lo sia in realtà, influenzando modi di porsi e stati d'animo.

L'orecchio destro, inoltre, è quello che gestisce il controllo linguistico perché collegato più direttamente con la zona dell'analisi del linguaggio posta nell'emisfero sinistro. L'orecchio sinistro fornirebbe una sorta di controllo globale dell'informazione. Alcuni bambini, "per mantenere le distanze" dall'interlocutore, utilizzano, per ascoltare, l'orecchio sinistro, allungando il circuito di passaggio del segnale e i tempi di comprensione e di risposta. 

 

La lingua materna

Tornando al nostro bambino con difficoltà scolastiche, egli presenta spesso all'esame dell'ascolto una cattiva analisi dei suoni della lingua linguistici accompagnata sempre da una simile difficoltà anche nelle frequenze acute. Ora, per poter decifrare e riprodurre la lingua viva il bambino e l'adulto non devono avere grossi problemi a differenziare le diverse tonalità, altrimenti rischiano di confondere lettere fra loro quasi simili, come la D e la T, la P e la B, o esitare tra i CR, i DR e i GR. Facciamo notare di passaggio che è lo stesso meccanismo che non permette ad un adulto, alle prime armi con una lingua straniera, di distinguere tra di loro parole quasi simili. Nei primi anni di vita, è normale una difficoltà a differenziare suoni tra loro simili, perché la capacità di analisi dei suoni si sviluppa progressivamente, dalla nascita fino ai 10-11 anni, quasi ottava per ottava.

Nel dislessico la selettività è totalmente perturbata. Il blocco degli acuti è un fatto costante. Alcune bande passanti che risiedono in altre zone della scala tonale sembrano delle terre di nessuno, nelle quali non è possibile alcuna analisi. Il fanciullo appare completamente "daltonico ai colori".

Se questa difficoltà persiste, se la selettività non si apre come dovrebbe per difendere il bambino da qualcosa che vive come aggressivo, ciò può diventare un problema. Tutta una parte della sottile catena acustica sarà perturbata e di riflesso ciò avverrà anche nella elocuzione, nella scrittura e nella lettura.

Il bambino “duro d'orecchio” riceve il messaggio come un pacchetto di suoni imballato male. Ha dei momenti di esitazione. Non riconoscendo una parola si appoggia sul contesto e si arrangia come può. La. decodifica gli farà perdere molto tempo. Se nel frattempo un altro messaggio gli viene inviato, egli lo perde, perdendo così a poco a poco il filo della conversazione. La comunicazione diventa una corsa ad ostacoli che, accumulati gli uni sugli altri, stancano il bambino che corre verso il significato del mondo.

Alcuni bambini hanno collocato, tra il mondo e loro, un sipario che lascia passare la luce ma trasforma gli oggetti in vaghe forme indefinite o in immagini deformi. L'orecchio dispone di una capacità analoga e altrettanto discriminante. I suoni si differenziano per l'intensità, la frequenza e il valore relativo, proprietà che li caratterizzano. L'udito possiede un senso acuto della direzionalità e localizzando i suoni, aiuta il bambino a muoversi e a orientarsi nello spazio. Un orecchio chiuso ad una tale selettività e che ha smussato la punta di questi meccanismi precisissimi, percepisce il linguaggio solamente come un frastuono dai significati vaghi e imprecisi.

Così, con un piccolo granello di sabbia nell'orecchio, l'ascolto, come apertura verso l'esterno, subisce un leggero contrattempo e mette progressivamente l'uditore fuori fase rispetto all'ambiente. Un buon ascolto suppone una buona fluidità nell'emissione e nella ricezione dei messaggi. I fonemi devono essere decifrati e riconosciuti man mano che sono enunciati.

Il metodo Tomatis, aiutando l’orecchio a percepire i suoni linguistici in maniera più chiara ed armonica ed aiutando l’allievo a lateralizzarsi a destra, è diventato un aiuto notevole per i problemi scolastici.

La difficoltà di apprendimento, che può manifestarsi sotto forma di problemi di lettura, di ortografia, di calcolo, di deficit di attenzione e di memoria, accertato, tramite un bilancio audio-psico-fonologico, che essa sia legata a un cattivo utilizzo dell'ascolto come spesso è il caso, può trovare nel metodo un ottimo aiuto, evitando spesso traumatiche medicalizzazioni e psicologizzazioni.

Alcune recenti ricerche americane hanno confermato l’efficacia del metodo nel trattamento dei disturbi di apprendimento e nei problemi di comportamento. Una metanalisi di queste ricerche è stata pubblicata da Tim Gilmor sull’International Journal of Listening. Lo studio ha dimostrato che il metodo Tomatis migliora in maniera significativa le abilità linguistiche, psicomotorie e cognitive; la capacità di adattamento personale e sociale e la capacità di ascolto. Gli effetti su attenzione, concentrazione e memoria sono tangibili. 

Nel deficit di attenzione con iperattività, al test d’ascolto si ritrova spesso una esacerbazione della percezione delle frequenze gravi, soprattutto per via ossea. Questo porta il bambino ad essere molto stimolato a livello vestibolare con conseguente irrefrenabile bisogno di muoversi, come in preda ad una "forza misteriosa".

Il movimento è spesso anche un modo per cercare una stimolazione corticale per compensare la scarsa percezione delle frequenze acute. Ma la stimolazione che può arrivare attraverso il vestibolo è effimera e stanca presto il bambino.

Quanti casi di bambini che pur avendo un buon udito e una buona intelligenza, non riescono ad avere un rendimento sufficiente a scuola. Forse sono capaci di tenere bene l’attenzione o a eseguire normalmente le esercitazioni durante la prima ora e mezza, per poi scemare a livello di interesse, attenzione e concentrazione.

Molti insegnanti e genitori si domandano come ciò possa succedere. Le scoperte di Tomatis sull’orecchio e il sistema nervoso ci aiutano a dare una spiegazione logica e fisiologica al fenomeno.

Nei test d’ascolto di questi alunni, la prima cosa che si rileva è una difficile analisi delle frequenze acute. La non sufficiente ricarica corticale viene compensata generalmente attraverso il sonno, che a volte vorrebbe essere più lungo e una maggiore ingestione di zuccheri, raffinati e non. Nelle prime ore del mattino, il bambino, reduce dal riposo del sonno della notte e dalla prima colazione, che con gli zuccheri ha attivato un certo livello energetico, ha la possibilità di compensare il deficit di ricarica attraverso l’apporto metabolico e il recupero del sonno. Una volta terminato l’effetto di questi due fattori, ritorna nel suo stato di non stimolazione con la conseguente difficoltà a concentrarsi.

L’apertura dell’ascolto sulle frequenze acute, il riequilibrio della percezione nelle diverse frequenze e un miglioramento della lateralità destra sono spesso sufficienti per rimettere in carreggiata un allievo che, "per chissà quale motivo", a detta dell’insegnante, “ha la capacità, ma non si impegna, tranne che in alcuni momenti della giornata”.

 

Il nervo vago

Tomatis tende a sottolineare il ruolo importante che gioca il nervo vago per lo stato d'animo dell'allievo in difficoltà di apprendimento. Esso infatti detiene in suo potere, tramite le innervazioni che vanno dal timpano all'orecchio medio, giù per la laringe, bronchi, cuore, visceri, etc., tutto il campo in cui noi possiamo fissare le nostre somatizzazioni: l'angina, la sensazione di palla che sale e scende manifestante l'ansietà, la voce evanescente, la parola che si strozza, il respiro bloccato dalla paura, le palpitazioni, le anoressie, le bulimie, le turbe vescicolari (rodersi la bile) etc. per finire con tutto l'universo della patologia vagale la cui risonanza psichica è tanto considerevole.

Per Tomatis il timpano gioca un ruolo fondamentale nel circuito psico-somatico e somato-psichico delle eccitazioni vagali, essendo esso l'unico organo che dà sull'esterno innervato da questo ramo del sistema neurovegetativo. Da qui l'importanza che hanno il suono, la parola, la voce sulle risonanze della nostra risposta interna. Quando il timpano riesce a vibrare in risposta a suoni acuti esso è ben teso facendo così attenuare le fluttuazioni neurovegetative del vago. Un eccesso di focalizzazione sui toni gravi, quindi timpano meno teso, senza una buona percezione delle tonalità acute, porta a una eccessiva stimolazione vagale favorendo le manifestazioni neurovegetative ad esso connesse.

Ma come avviene questo distorsione di sensibilità, questa chiusura dell'orecchio? Tomatis spiega che l'orecchio non funziona come un semplice ricevitore; esso è legato al cervello e quindi allo psichismo, per mezzo di meccanismi sottili. Quando udiamo, il suono passa per il timpano, che si può paragonare alla membrana di un tamburo. Questa si tende o si allenta per meglio adattarsi alle impedenze acustiche circostanti, grazie al muscolo del martello. A partire dal timpano, secondo la concezione di Tomatis, il suono è trasmesso attraverso la scatola cranica e fa vibrare il labirinto osseo nella sua totalità; questa vibrazione mette in movimento i liquidi che si trovano all'interno del labirinto che permettono l'analisi dei suoni. Questo labirinto non è totalmente chiuso, presenta un orifizio, ed è qui sopra che va ad appoggiarsi la staffa, la quale con il suo muscolo forma un secondo sistema di regolazione dei suoni. Per un gioco di pressioni, secondo i bisogni, esso smorza o amplifica i movimenti liquidi permettendo così un'analisi ottimale dei suoni. Ma accade che questo meccanismo di adattamento dei suoni, cioè la muscolatura dell'orecchio medio, sia inconsciamente utilizzato come meccanismo di difesa, una difesa non soltanto contro suoni troppo violenti che potrebbero danneggiare l'orecchio, ma anche semplicemente per proteggersi da sonorità, da voci o da discorsi che la persona sente come un'aggressione psicologica.

Si può così, senza tapparsi le orecchie, rifiutare di sentire chiunque ci disturbi, ci impaurisca o ci infastidisca. Il rischio che si corre è di farlo abitualmente, il che produce sul piano motorio un rilassamento dei due muscoli che permettono la regolazione dei suoni. Così l'orecchio, perdendo la sua capacità di accomodazione, finisce per generare tutta una serie di disturbi al livello della comunicazione e a volte per diventare uno schermo che maschera o deforma la realtà esterna, isolando così la persona. Il lavoro con l'Orecchio Elettronico, attraverso l'alternanza dei due canali di amplificazione che invitano la muscolatura dell'orecchio medio a distendersi e a tendersi secondo una precisa sequenza temporale, sia per via ossea che per via aerea, favorisce la rimessa in moto della capacità di accomodamento e di messa a fuoco dei suoni.

 

 

Praticamente, la maggior parte dei trattamenti di rieducazione audiopsicofonologica consistono in un primo periodo di 30 ore di sedute distribuite su circa 10-15 giorni, seguito da due periodi di 20 ore ciascuno, intervallati da una pausa di integrazione che può variare da 3 a 8 settimane.


I risultati


I principi dell’Audiopsicofonologia sono riconosciuti e applicati a livello internazionale. Alcuni paesi europei hanno incluso il metodo di rieducazione all’ascolto tra le terapie rimborsabili dal loro sistema sanitario.
Le statistiche ottenute a partire da 530 questionari inviati da 30 centri che applicano il metodo Tomatis in Europa, mostrano che l’89.94% dei genitori che hanno fatto seguire ai loro figli un percorso di audiopsicofonologia l’hanno giudicato benefico.

I progressi osservati sono sul piano della concentrazione, della memoria, della lettura, dell’ortografia, della scrittura e della motivazione.

L’integrazione corporea migliora e l’energia personale è meglio canalizzata. Il bambino realizza se stesso e le sue potenzialità, diventando più sicuro e autonomo.

 


Per approfondimenti consultare
:

Tomatis, A.A. . Detection of dyslexia among pre-school children. Paper presented at the National Congress of the South African Society for Education, January 1976

Tomatis A. A., Educazione e Dislessia, Edizioni Omega, Torino, 1977

Madaule P., Il mondo della dislessia, Intervento al convegno "Listening and Learning", Toronto 1978

Tomatis, A.A., The Ear and Learning Difficulties, Paper presented at the Quebec Association for Children with Learning Problems, March 1979

Du Plessis, W.F. & Van Jaarsveld, P.E. "Audio-psycho-phonology: A comparative outcome study on anxious primary school pupils”, South Africa Tydskr. Sielk, 1988 (Journal of Psychology), 18:4, 144-151

Campo C., Introduzione al Metodo Tomatis, Università degli Studi di Ferrara, 2002

Tomatis A. A., Le Difficoltà Scolastiche, Edizioni Ibis, Como-Pavia, 2011

Campo C., Difficoltà scolastiche e disturbi uditivi, Riza - Figli Felici, aprile 2013

 

 

 

 

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UN VALIDO AIUTO PER STRESS E ANSIA

Oltre all'evidenza clinica, varie ricerche scientifiche hanno convalidato il metodo Tomatis come tecnica efficace nell'aiuto all'ansia e alla depressione

 

In medicina e psicologia viene chiamato stress ogni causa (fisica, chimica, psichica, ecc.) capace di esercitare sull'organismo, attraverso un'azione prolungata, uno stimolo dannoso, provocandone di conseguenza la reazione. Con lo stesso nome si indica anche, ed è sotto questa forma che il termine è conosciuto, la risposta psicofisica agli stimoli stressanti. Ogni persona poi risponde in maniera diversa a questi stimoli stressanti. Alcuni soggetti lo fanno con manifestazioni ansiose che possono essere di tipo fisico come l'aumento della frequenza cardiaca, disturbi di stomaco, mani sudate, etc., altri invece attraverso sintomi psicologici che possono comprendere sentimenti di disagio, preoccupazione e nervosismo. È normale sperimentare dell'ansia nella propria vita. Se però questa esperienza ha un impatto significativo sulla vita della persona, è possibile che essa arrivi a soffrire di un disturbo d'ansia.

 

Tomatis e l'ansia

Il programma con il metodo Tomatis come aiuto per l'ansia si concentra su due aree significative coinvolte nelle emozioni.

Una di esse è il talamo. Esso è una massa nervosa situata a livello subcorticale, ricettacolo di tutte le tensioni, soprattutto quelle provocate dai problemi relazionali. Quando il talamo è sovraccarico di tensioni, offre una resistenza eccessiva alle nuove informazioni per evitare che risveglino i vecchi traumi. Questo comporta però che l'informazione rischi di arrivare alla corteccia in maniera incompleta. I suoni filtrati fortunatamente hanno la capacità di attraversare la barriera talamica ed arrivare alla corteccia vivificandola grazie alla forte presenza di frequenze elevate e alla scarsità di semantica emotiva. Ciò produce un aumento di vigilanza e un risveglio della coscienza. Il talamo, non facendo più da barriera, permette alla zona frontale della corteccia di essere inondata di stimoli dando così al soggetto la possibilità di dare ai problemi iniziali la loro reale dimensione. Come conseguenza si avrà un allentamento delle manifestazioni ansiose fisiche e psichiche. Questa riduzione della "tensione" viene aiutata da un'altra azione importante del metodo Tomatis sull'altra area significativa per le emozioni, il sistema nervoso autonomo o SNA.

Il sistema nervoso autonomo è costituito da due parti tra loro complementari:

  • sistema simpatico, che ha il compito di gestire le azioni di risposta in presenza di fattori stressanti.  Ad esempio, nel caso di un attacco, l'azione o la fuga
  • sistema parasimpatico che agisce sul recupero delle energie attraverso il sonno, il riposo, la funzione digestiva

Abbiamo visto in precedenza che un ramo del sistema parasimpatico, il nervo vago, arriva fino alla membrana timpanica rendendo in questo modo la percezione acustica un polo sensibile per la regolazione neurovegetativa. La migliorata tensione timpanica ottenuta attraverso il training d'ascolto produce un'attenuazione dell'eccitazione vagale inducendo di riflesso un riequilibrio tra sistema simpatico e sistema parasimpatico, che si andrà a riflettere positivamente sulle manifestazioni organiche e emotive dell'ansia riducendole o eliminandole.

La chiara e migliorata percezione delle frequenze acute e la regolazione vagale sono i due più importanti, anche se non i soli, punti di impatto del lavoro con l'Orecchio Elettronico sull'ansia e il nostro equilibrio emotivo. Non bisogna sottovalutare che una migliorata percezione di sé e del mondo esterno permette al nostro sistema nervoso di percepire l'ambiente come meno aggressivo e pericoloso riducendo in maniera significativa le risposte automatiche di messa in tensione dell'organismo in mancanza di fattori oggettivamente stressanti.

I benefici delle sedute con il metodo Tomatis sull'ansia si possono sintetizzare in:

  • un'aumentata risposta di rilassamento
  • un miglioramento dell'equilibrio emotivo
  • una riduzione dei sintomi correlati all'ansia
  • una maggiore apertura e una migliorata reattività agli altri interventi terapeutici se necessari

Ricerche effettuate in cliniche e istituti universitari hanno dimostrato l'efficacia del metodo Tomatis nella riduzione dello stato ansioso.

Il professore Du Plessis del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Potchefstroom in Sudafrica ha studiato l'impatto della rieducazione dell'ascolto su 20 studenti universitari ansiosi. La metà di loro ricevette 30 ore di sedute con l'Orecchio Elettronico. L'altra metà era il gruppo di controllo. Al test finale, il livello di ansia del gruppo Tomatis era diminuito in maniera statisticamente significativa mentre non era cambiato nel gruppo di controllo. Inoltre, il punteggio del test "Purpose in life" (Realizzazione personale) somministrato insieme al test dell'ansietà era aumentato significativamente nel gruppo Tomatis ed era invece diminuito nel gruppo di controllo. Un controllo a distanza di 14 mesi dimostrò che il gruppo Tomatis aveva mantenuto il suo livello ridotto di ansia e quello di autorealizzazione era aumentato in modo significativo. Nessun cambiamento venne rilevato nel gruppo di controllo.

Il fenomeno di diminuzione dell’ansia e l’effetto di rilassamento ottenuto grazie alle sedute Tomatis sono stati studiati anche presso gruppi di donne in gravidanza nei reparti di maternità dell’ospedale di Vesoul e dell’ospedale Foch di Suresnes in Francia. Nelle due maternità, il tasso di ansietà, misurato con la scala di valutazione dell’ansia di Hamilton è diminuito in maniera molto significativa a seguito delle sedute Tomatis.

Il dottor Klopfenstein, capo del servizio di ginecologia della Clinica Universitaria di Vesoul, che ha diretto la ricerca, nelle sue conclusioni riferisce che il metodo Tomatis diminuisce il livello dell'ansia delle partorienti con un effetto diretto sulla dilatazione e sul rilassamento. Il parto è più semplice e veloce e le donne stanno meglio con se stesse e col loro corpo.

 

Tomatis e la depressione

La depressione è un abbassamento del tono dell'umore dovuto a svariate cause. Essa viene giudicata non normale e quindi di competenza psichiatrica quando sia di intensità e durata eccessive oppure si presenti in circostanze che secondo il buon senso non la giustificano.

Così come dalla psicologia e dalla psichiatria viene data una spiegazione della differenza tra malinconia e depressione, così Tomatis, partendo dalle osservazioni cliniche effettuate su migliaia di pazienti delinea una descrizione dei due disturbi dal punto di vista audiopsicofonologico.

  La depressione per Tomatis è caratterizzata da:

  • mancanza di energia
  • voce senza modulazione
  • frequenze del linguaggio disinvestite a profitto delle frequenze gravi che stimolano il vestibolo (corpo)
  • povertà di pensiero
  • preoccupazione del corpo e preoccupazioni ipocondriache
  • pensiero vuoto
  • ritiro sociale
  • cattiva postura
  • difficoltà di concentrazione
  • sovrainvestimento della sessualità

 

La malinconia invece per Tomatis è caratterizzata da:

  • eccesso di energia
  • voce acuta
  • zona del linguaggio disinvestita a profitto dell'immaginazione
  • pensiero delirante
  • predominanza del pensiero senza legame al corpo à delirio
  • corpo assente
  • difficoltà di concentrazione
  • disinvestimento della sessualità

La spiegazione che dà Tomatis della depressione non è così lontana da quella dei classici. Per lui il depressivo è un incredulo del linguaggio: gli passa a fianco, risponde costantemente "sì, ma" e "io". Il depressivo è "sordo" nel senso che non ha più abbastanza ricarica corticale per relativizzare tutto quello che c'è nel talamo. Egli è nella situazione di chi ha le sue riserve affettive inquinate da un eccesso di informazioni che non riesce a districare. Perché acceda alla coscienza (corteccia), bisogna che l'informazione che va dalla coclea alla corteccia passi per il talamo. I suoni filtrati attraversano il talamo e raggiungono la corteccia agendo come stimolatori permettendo una presa in carico di sé. In questo senso i suoni filtrati possono agire positivamente sia nei casi di malinconia (relativizzazione degli affetti) che di depressione (ricarica corticale).

Ricerche effettuate presso il Dipartimento di Psicologia dell'Università di Potchefstroom nel Transvaal hanno mostrato come il metodo Tomatis possa essere un valido aiuto nei casi di depressione. In particolare, uno studio di Botes su tre pazienti depressivi ha mostrato, dopo le sedute di audiopsicofonologia, un punteggio più alto nella S.A. Wechsler Intelligence Scale, una riduzione della depressione nel Beck Depression Inventory, un miglioramento delle relazioni interpersonali, nell'auto-controllo e nella autostima nel TAT e nel Rorschach. Questo studio ha anche mostrato l'importanza del test d'ascolto per la preparazione del programma più adatto ai bisogni specifici del paziente.

 

Wynand F. Du Plessis, Pieter. E Van Jaarsveld, Audio-Psycho-Phonology: A Comparative Outcome Study on Anxious Primary School Pupils,  South Africa Journal of Psychology, 1988, vol 18, 4, pp. 144-151

Alfred Tomatis, Nove mesi in paradiso. Storie della vita prenatale, Como-Pavia, Ibis 2007, (Neuf mois au paradis. Histoires de la vie prénatale, 1989)

Wynand F. Du Plessis, Pieter. E Van Jaarsveld, Audio-Psycho-Phonology at Potchefstroom: A Review, South African  Journal of Psychology, 1988, vol 18, 4, pp. 136-143

FORMAZIONE NUOVI TERAPISTI 2024 IN ITALIANO

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UPDATING SEMINAR FOR THERAPISTS IN AUDIO-PSYCHO-PHONOLOGY IN 2024 IN ENGLISH

 

Audio Vokal Kurs - AVK

 Rösten i tal och sång - Instrumentljud

3 dagar, 8 – 10 december 2023 i Verona

 

 

 En Audio Vokal Kurs enligt Tomatismetoden kommer att hållas av Dr. Concetto Campo   från den 8 – 10 december 2023 i Verona (Monastero di Sezano).

Kursen är baserad på Dr. Tomatis studier i hur vårt ljudorgan - rösten fungerar under maximalt användande och under minsta ansträngning.

AVK hjälper oss att praktiskt använda allt det som Tomatis upptäckte under hans över femtio års kliniska och didaktiska arbete med operasångare, aktörer, talare och munkar som sjöng Gregorianska sånger.

Kursen är öppen för alla som önskar förbättra sin röstpotential och samtidigt utröna och växa i personlig utveckling i enlighet med de upptäckter som praktiserades av Dr. Alfred Tomatis.

Detta är en praktisk kurs som hjälper deltagarna att finna och använda sin egen sanna röstpotential fullt ut, speciellt skelettljudet, genom praktiska övningar speciellt utformade för var och en av Dr. Tomatis. (TomatisEffekten presenterades och antogs 1957 vid den fysiologiska fakulteten vid Sorbonne i Paris av prof Raoul Housson)

Audio Vocal Course demonstrerar hur man producerar skelettljudet just så som Tomatis förklarar i sin bok “The Ear and the Voice” (“L’Oreille et la Voix”) och kursen är ämnad att perfektionera rösttekniken i sång, reciterande, daglig konversation och att verbalt kunna uttrycka sig väl i arbetslivet.

Att använda skelettljudet leder till att man anstränger rösten mindre och följaktligen blir rösten mjukare och mindre trött och talet blir mer flytande och enkelt. Detta gör det till en njutning att tala och man håller lyssnarnas uppmärksamhet längre. Sångare ökar möjligheten till ljudkvalitet under mindre ansträngning. 

 

Huvudsakliga argument:

 

 

Lyssnande hållning

Myten om andningen i sången

Minska sånginsatsen

Bra hållning och benigt ljud

Självförtroende genom en bättre röst

Vokal energi och personlig energi

Etnisk lyssnande

Audiogenic utbildning

Ljudmotorstyrning av ditt musikinstrument

Kvaliteten på producerade ljud och hjärnstimulering

Betydelsen av bra uttal

Läs övningarna enligt Tomatis högt

Prata, sjunga och spela ett instrument med olika etniska lyssnande

Lateralitet i att lyssna

Underhålls- och framstegsövningar

AVK kommer att hållas av Dr. Concetto Campo, vid Monastero i Sezano, via Mezzomonte 28

8 december 2023 från kl. 16.30 till 19.30, 9 december 2023 från kl. 9.00 till 13.00 och 14,30 till 18.00, 3 september 2023 från kl. 9.00 till 13.00 . Det blir en coffee break både f.m. och e.m.

ANMÄLNINGAR STÄNGDA. NYA DATUM SNART

Kursen kostar Euro 350.00 för medverkande. Inskrivning sker genom insättning av avgiften till följande bankkonto:

IBAN: IT54B0503411715000000014878

BIC/SWIFT: BAPPIT21015

till Dr. Concetto Campo, c/o Banco Popolare, Verona kontoret

För rabatter och registreringsformulär, se sidan på engelska: AAVI

Anmälningstiden pågår endast tills de tillgängliga platserna är fyllda.

För att få anmälan bekräftad ber vi att Ni skickar inbetalningskvitto via e-mail.

email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

tel: +39 335-6206275

Ett deltagarintyg utfärdas vid kursens slut. Kursen kommer att genomföras så snart ett minimum av anmälningar har kommit in. Om kursen inte blir av kommer hela inbetalda kursavgiften att återbetalas.

 

Pressrecension

La Marseillaise, 10 décembre 1988, "Tomatis, médecin des stars: Depardieu, Deneuve, Edwige Feullière "n'entend" que par lui"

Vogue, 1992 - "Ljudets Helande Verkan"

The Times, January 20 1994 - "Every singer's nightmare"

Dagens Nyeter, 20 februari 1995 - "I brist pa mammas rost valjer jag Mozart"

Dagens Nyeter, 21 februari 1995 - "Ljudmassage hjälpte fransk storstjärna"

Nordvästra Skånes Tidningar, 25 juni 1996 - "Doktor för känsliga öron"

Laholms Tidning, 29 augusti 1996 - "Lyssna på musik och du mår bättre"

Nordvästra Skånes Tidningar, 29 augusti 1996 - "Musikterapi för ökat välbefinnande"

The French Review, October 1996 - Depardieu. A biography

Lunds Universitet, info 4, 1996/1997, januari/februari - "Tomatis, Mozart och elektroniska örat"

AlphaOmega, Nr 4 1997 - "Lyssnandets konst"

AlphaOmega, Nr 5 1997 - "Vår främsta uppgift är att lyssna på universum"

ATT Undervisa, 1 1998 - "Bertil Sundin"

Hälsa Nr 10,  Oktober 1998 - "Toner kan ändra ditt liv"

Suddeutsche Zeitung, 12 gennaio 2002 - "Gründer der Musiktherapie gestorben"

Svenska Dagbladet, 23 januari 2002 - "Dòdsfall utland,  Alfred Tomatis"

Linguist, february/march 2006 - "The voice in your ear"

 

 

Concetto Campo

Concetto Campo, ansvarig för centra i Rom och Verona där man tillämpar Tomatismetoden, han är psykolog och utbildade sig i metoden i slutet på 1980- talet under professor Tomatis ledning. I senare delen av 1990-talet introducerade han Tomatismetoden i Sverige där han arbetade och höll semeniarier i metoden under några år. Han har skrivit “L’Orecchio e i Suoni Fonti di Energia” (“Örat och ljud som energikällor”) och “Il Metodo Tomatis” (“Tomatismetoden”) för tidskriften Riza och “Introduzione al Metodo Tomatis” (“Introduktion till Tomatismetoden”) som studietext för universitetet i Ferrara.

1997 fick han tillstånd av Alfred Tomatis att undervisa och lära ut hans audio-psico-fonologia. Han organiserar kurser i Italien för utbildning av nya specialister i metoden. Han har även utbildat specialister i samarbete med universitetet i Ferrara.

Han var docent i utbildningsprojektet för 200 terapeuter i audio-psico-fonologi på uppdrag av Polska staten och 2007 organiserade han ett center i Varsava.

Han samarbetar med dagstidningar och tidskrifter som t.ex. Repubblica Salute, Repubblica Musica, La Gazzetta del Sud, Alto Adige.

Han är aktiv i spridandet av Tomatismetoden genom att ge kurser, seminarier och konferenser i Italien och utlanden.

 

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Lyssnandets konst

Viktig för kropp och själ

Text: Peter Petterson

"Rösten återger bara de ljud som örat hör." Detta påstående av den franske läkaren Alfred Tomatis bekräftades redan på 50-talet av Sorbonneuniversitetet i Paris och fick då namnet Tomatiseffekten. Allt sedan dess har Tomatis i sina forskningsresultat visat på örats och hörselns betydelse för människans välbefinnande och utveckling. I denna artikel träffar vi dr Concetto Campo från Tomatiscentret i Verona, Italien, och samtalar om vad Tomatis har kommit fram till.

 Alfred Tomatis fann en stark koppling mellan hur vi lyssnar och hur vi talar. Han insåg att när du ändrar ditt lyssnande så ändras också ditt beteende och din medvetenhet - hela ditt liv förändras, berättar dr Campo.

De teorier Tomatis presenterar är kontroversiella och inte alltid förenliga med det som lärs ut inom medicinen. Men de positiva resultat som han har nått med den behandlingsmetod han har utvecklat, t ex vad gäller hörselnedsättning, skriv-, tal- och lässvårigheter, autism, depression och personlig utveckling, visar att dessa teorier omsatta i praktisk terapeutisk verksamhet fungerar.

- Den metod som Tomatis har uppfunnit för samman studier från audiologi - vetenskapen om hörseln, fonologi - vetenskapen om språkljuden och psykologi, säger dr Campo.

 Allt började i slutet av 40-talet då Tomatis fick för sig att jämföra hörselförmågan och röstkvaliteten hos några patienter.

- Han vet inte varför han gjorde det, han bara gjorde det, berättar dr Campo.
Hörselförmågan och röstkvaliteten kan beskrivas grafiskt genom ett audiogram respektive spektrogram. Vad Tomatis upptäckte var att dessa båda, audiogrammet och spektrogrammet, hade likheter hos de patienter han undersökte. När han jämförde dem visade det sig att då det fanns luckor i audiogrammet fanns det också luckor i spektrogrammet. Om patienten inte kunde höra en viss frekvens kunde han inte heller återge den med sin röst. Tomatiseffekten var född.
Tomatis visade att rösten och hörseln, och deras motsvarande organ är förbundna med varandra genom att de båda tillhör samma neurologiska bana.

 

Ljud är energi

 

Vem har inte märkt att det finns vissa människor som man har svårt att orka lyssna på, fast de egentligen har intressanta saker att säga? Enligt Tomatis kan detta mycket väl bero på att den röst man lyssnar till kan ha en brist i sin klangfärg som gör att du blir trött. Det finns nämligen, enligt Tomatis, två typer av ljud: ljud som ger energi och ljud som tar energi.

Nästan alla ljud består av ett flertal frekvenser som mäts i Hz, svängningar per sekund. De ljud som laddar oss med energi är de som har en rik mängd av höga frekvenser eller starka övertoner. Det viktigaste frekvensområdet när det gäller energiladdning ligger mellan 2 000-4 000 Hz som är den övre halvan av vårt röstomfång. Det är det område som ger rösten dess speciella klang. Ljud som tömmer oss på energi däremot är de med endast låga frekvenser eller få och svaga övertoner, menar Tomatis.

Detta betyder dock inte att t ex ljusa röster automatiskt ger mer energi än mörka. Vad som är avgörande är istället mängden höga frekvenser eller övertoner i rösten, vilket en mörk röst mycket väl kan ha mer av än en ljus.

Det faktum att ljud är energi och har förmågan att ge och ta energi hänger ihop med Tomatis påståenden om örats funktioner.

- Den viktigaste funktionen hos örat är att den laddar hjärnan och nervsystemet med energi, menar dr Campo.

Örat är det organ som förmedlar och omvandlar de stimuli som vi mottar - inte bara genom hörseln utan också genom huden, lederna och våra ben i kroppen - till energi som i sin tur laddar hjärnan och nervsystemet. Enligt Tomatis står örat för upp till 90% av vår totala energitillförsel.
Förutom denna funktion har örat till uppgift att upprätthålla balansen, både kroppsligt och själsligt, och att analysera ljud, både från utsidan och insidan av kroppen, menar Tomatis.

- Vi hör inte bara med hjälp av trumhinnan utan också genom s k benledning. Det betyder att ljudet inte bara når trumhinnan genom luften utan också genom benen i kroppen, säger dr Campo. Vad Tomatis fann var att ljudet som gick genom benen i kroppen nådde fram till trumhinnan före det ljud som färdades genom luften. Denna skillnad mellan benledning och luftledning av ljud är viktig för att trumhinnan skall kunna förbereda sig och bli korrekt stämd så att vi kan uppfatta ljudet på bästa sätt.

Om du däremot använder vanliga hörlurar så sker ingen benledning och förberedelse av trumhinnan, vilket gör att trumhinnan till slut förlorar sin spänst och blir svag.

- Det är allmänt känt över hela världen att människor som ofta använder freestyle har hörselproblem. Vad man kan se hos dessa människor är att de förlorar klarheten i sin hörsel. För att kompensera denna brist i kvalitet så höjer de istället volymen, kvantiteten, vilket kan resultera i dövhet, berättar dr Campo.

Den 10:e hjärnnerven, vagusnerven, även kallad "den vandrande själens väg", binder samman hjärnan och inre organ som t ex hjärtat, lungorna och magen. Den är också kopplad till trumhinnan. Tomatis fann att om trumhinnan är väl stämd påverkar den de organ som är kopplade till vagusnerven så att man känner sig lugn. Om trumhinnan däremot påverkas av låga frekvenser och är svag kan man bli orolig och få problem med något av de inre organen.

 

Att höra och lyssna

 

Dr Campo berättar att Tomatis gör skillnad mellan att höra och att lyssna.
- Att lyssna är en aktiv och medveten handling medan att höra är ett fysiologiskt, passivt tillstånd. När du lyssnar fokuserar du dig på det du vill lyssna på och stänger ute det som inte är intressant, menar dr Campo.

För Tomatis är lyssnandet direkt kopplat till vår kroppshållning.
- En god och vertikal kroppshållning med rak rygg underlättar benledningen och därmed vårt lyssnande. Ett exempel på en lyssnande kroppställning är lotusställningen inom den indiska yogatraditionen, där man sitter med rak rygg och med insidan av armarna och låren framhävda vilka är några av de känsligaste områdena på kroppen, berättar dr Campo.

När vi talar producerar vi ett spektrum av frekvenser och varje språk har sina karakteristiska frekvenser. T ex har franskan sitt frekvenshuvudområde mellan 1 000-2 000 Hz där många av de typiska franska ljuden ligger. Vad Tomatis har funnit är en koppling mellan språket och det kroppsspråk som de som talar det har.

- När du byter från ett språk till ett annat så ändrar du också ditt kroppspråk, dina ansiktsuttryck, din kroppshållning och hur du t ex rör dina händer, berättar dr Campo.

Anledningen till detta står att finna i innerörats konstruktion som består av bensnäckan och det vestibulära systemet. Vanligtvis delar man upp dem i två skilda delar med sina speciella funktioner, men de är egentligen ett och samma organ, menar Tomatis. När bensnäckan, som är den del som analyserar ljud, får andra frekvenser att bearbeta, som t ex när du byter från ett språk till ett annat, rör sig vätskan som finns i bensnäckan. Denna rörelse påverkar också det vestibulära systemet som kontrollerar vår balans och som i sin tur är kopplad till vår kroppshållning och våra kroppsrörelser.

Hur lätt man har för att lära sig ett nytt språk har till stor del att göra med förhållandet mellan frekvensområdet för det modersmål man talar och det språk man vill lära sig. Om modersmålet innehåller de frekvenser som är karakteristiska för det språk man vill lära sig underlättar det inlärningen.

-Ryska och portugisiska hör till de språk som spänner över det största frekvensområdet och de som talar de språken har därför en stor potential för att lära sig andra språk, berättar dr Campo.

 

Klarhet och tydlighet

 

Syftet med tomatismetoden är att hjälpa människor att på ett klarare sätt uppfatta sig själva och världen runtomkring så att de på ett tydligare sätt kan uttrycka sin egen unika kvalitet och kreativa förmåga.
För Tomatis betyder detta att vi måste lära oss att lyssna, både inåt och utåt.
Praktiskt sker detta genom att träna örat så att det kan uppfatta en så stor del av de oändligt många frekvenser som befinner sig inom det ändliga frekvensområdet 20-20 000 Hz som vi rent fysiologiskt kan höra.

Det sker också genom att göra det högra örat till det ledande örat vid lyssnande och anledningen till det är att det högra örat befinner sig närmast det centrum i hjärnan som analyserar ljud.

En del barn byter från att använda det högra till det vänstra örat som ledande för att få distans till en psykiskt jobbig situation. Vad som då händer är att de får en fördröjning i sitt tal och att de därför kan uppfattas som långsamma, berättar dr Campo. Träningen av örat och lyssnandet sker i huvudsak genom att i hörlurar lyssna på musik av Mozart och på gregoriansk sång som har filtrerats så att endast vissa frekvenser hörs. Banden är individuellt utformade efter var och ens behov. Ibland använder man också om möjligt bandinspelningar av patientens moders röst.

 - Tomatis anser att moderns röst är av stor betydelse för fostret under graviditeten. Om rösten är orolig kan oron överföras till fostret genom rösten. Vad vi gör med de filtrerade ljuden är att putsa nervsystemet så att oron försvinner, säger dr Campo.
Enligt Tomatis är vi människor i grunden lyssnande och kommunicerande varelser och dessa aktiviteter börjar redan under graviditeten. Örat börjar utvecklas redan några dagar efter befruktningen och bensnäckan, vårt hörselorgan, är helt färdigutvecklad och har nått sin fulla storlek fyra och en halv månad senare. Tomatis anser dock att fostret kan höra innan dess genom benledning.
I det terapeutiska arbetet handlar det delvis om att återskapa den ljudbild av främst höga frekvenser som fostret uppfattade under graviditeten och som Tomatis menar är något av ett idealtillstånd för lyssnande och communicerande.

- Problem med hörseln kan vara fysiska men också psykiska. Tänk dig att någon skriker åt ett barn. För att skydda sig försöker nervsystemet att stänga ute de frekvenser som barnet känner är obehagliga. Detta är möjligt att göra rent fysiskt genom en sammandragning av musklerna i mellanörat. Frekvenserna når fortfarande fram men de kommer att uppfattas som oklara och inte så obehagliga längre, berättar dr Campo.

Det kan också vara så att en person efter någon psykiskt påfrestande händelse som inte direkt har med örat och lyssnandet att göra stänger ute en del av omvärlden och därmed också en del av lyssnandet eftersom lyssnandet liksom språket är en så viktig del i vår kommunikation, menar dr Campo.
Gemensamt för båda dessa exempel är att en psykiskt påfrestande situation resulterar i antingen en fysisk eller psykisk avstängning av vår förmåga att uppfatta vissa ljud eller frekvenser. Dr Campo berättar att man i bl a Frankrike samarbetar med skolor för att hjälpa barn med olika problem.
- Ibland ber vi lärarna att också vara med i behandlingsprogrammet och det som händer då är att atmosfären mellan eleverna och lärarna förändras, de blir mer anpassade till varandra. Vi har väldigt bra statistik vad gäller förbättrad läskunnighet, koncentration och inlärningsförmåga, berättar dr Campo.

 

Helig musik

 

- Den heliga musik som finns inom alla religioner över hela världen, t ex den gregorianska sången, har alla ett speciellt syfte och det är att höja medvetandet hos dem som utövar och lyssnar på denna musik genom att förse hjärnan och nervsystemet med energi utan att samtidigt förlora en del av den genom starka känslor, menar dr Campo.

Inom operans värld förekommer det ofta starka känslor i musiken men tack vare att dessa sångare har röster med ett rikt innehåll av höga frekvenser eller övertoner så får de mer energi än de blir av med. Dr Campo menar att känslorna är kopplade till kroppen och i och med det tar energi från nervsystemet och örat.

Han menar också att det är viktigt att sjunga för barn när de växer upp därför att barnsånger, och även till viss del folkmusik, innehåller den grundläggande eller arketypiska rytmen i språket.
På frågan varför Mozart är den tonsättare som fungerar bäst i det terapeutiska arbetet svarar dr Campo:
- Anledningen till att Mozart är den ende tonsättaren som generellt sett fungerar som ersättare för en moders röst är, enligt Tomatis, att han lärde sig spela och komponera när han var väldigt ung vilket gjorde att han inte blev "nedsmutsad" av språket och det drama som livet som vuxen kan vara, berättar dr campo.

Det han förde in i sin musik var den hjärtrytm på 120 slag per minut som ett barn har och genom sin mycket goda hörselförmåga, en rik uppsättining höga frekvenser.

- Om man filtrerar bort alla frekvenser under 8 000 Hz kan man fortfarande höra att det är Mozart, menar dr Campo. Psykiatrikern och Tomatisterapeuten dr Ronald Minson säger: "Mozart är rent transcenderat medvetande. När du lyssnar till Beethoven eller Tjajkovskij upplever du hur det var att vara Beethoven eller Tjajkovskij. När du lyssnar till Mozart får han dig att komma i kontakt med vem du är... Vi är alla födda med en viss förbindelse med det gudomliga. Mozarts musik är som en stege som återförenar ljuset i våra hjärtan med upplysningens ljus från den andliga källan."

 

Upplysningen

Dr Campo är utbildad psykolog och har ett speciellt intresse för förhållandet mellan kroppen och sinnet.
- När jag läste Tomatis självbiografi var det som att bli upplyst, säger dr Campo. Det var märkligt men när jag hade provat på en behandling och mitt liv till följd av detta dramatiskt förändrades så bestämde jag mig för att det var det här jag ville hålla på med. Han har haft sin egen praktik sedan 1991 och kom för första gången till Sverige förra året. Dr Campo berättar att vi svenskar är mycket intresserade av tomatismetoden och han blev inbjuden och höll ett föredrag på Huddinge sjukhus för personal på öron, näsa och halsavdelningen, psykologer och socialarbetare.
Totalt finns det ungefär 200 centra över hela världen där tomatismetoden praktiseras och trots sina nu 77 år är Alfred Tomatis fortfarande fullt engagerad i nya teorier och förbättringar av gamla. Det är han som står för utvecklingen medan centerna svarar för statistiken som ligger till grund för denna.
I nästa nummer kommer vi att titta närmare på de andliga aspekterna av Tomatis forskningsarbete.



ALPHAOMEGA 1997 nr 4

 

 

 

 

 

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 METODO TOMATIS

 RICERCHE SU APPRENDIMENTO, LINGUAGGIO E COMPORTAMENTO

 

Il Metodo Tomatis è stato rigorosamente testato ed è risultato essere molto efficace nel trattamento delle difficoltà di apprendimento e nei problemi di comportamento.

 Nel 1999 Tim Gilmor ha pubblicato una meta analisi basata su cinque studi comprendenti 231 bambini. Lo studio è stato pubblicato sull’International Journal of Listening (1). Una meta analisi è uno strumento statistico molto potente, usato ampiamente nella ricerca medica. Esso permette al ricercatore di combinare i dati provenienti da più ricerche ed arriva a conclusioni molto più precise delle ricerche  originali. Lo studio ha dimostrato che il Metodo Tomatis migliora in maniera significativa:

* Le abilità linguistiche

* Le abilità psicomotorie

* La capacità di adattamento personale e sociale

* Le abilità cognitive

* La capacità di ascolto

La meta analisi si è basata sulle pubblicazioni dei seguenti ricercatori:

*Dr. Tim Gilmor, che ha studiato 102 bambini al Centro Tomatis di Toronto (2,3).

*Dr. Byron Rourke, della University of Windsor, Ontario, che ha studiato 25 bambini con problemi di apprendimento, di età compresa tra i 9 e i 14 anni, seguendoli durante il periodo di un anno (4).

*Dr. Barbara Wilson del North Shore University Hospital, che ha studiato 26 bambini di età prescolare con problemi di linguaggio, durante un periodo di 9 mesi.

*Dr. John Kershner dell’Ontario Institute for Studies in Education, che ha seguito i progressi di 32 bambini ritardati, di età tra gli 8 e i 12 anni (6,7).

*Peter Mould, capo degli insegnanti di sostegno della Brickwall House, East Sussex, che ha seguito i progressi di 2 gruppi di 46 ragazzi fortemente dislessici, di età tra i 10 e i 15 anni, per un periodo di 2 anni (8).

 

Il Centro Tomatis di Toronto, in Canada, ha inoltre studiato i risultati ottenuti con la Terapia d’Ascolto da 400 bambini e adolescenti. Questi avevano tutti una storia ben documentata di problemi di apprendimento, così come un livello di ritardo nei test psicopedagogici. I risultati del trattamento furono classificati dai genitori. In questo test, il 95% dei genitori rispose che il programma aveva aiutato i loro figli. I genitori videro miglioramenti nelle seguenti aree:

 AREA                                                                             PERCENTUALE DI PROGRESSO

 Maggiore Capacità Comunicativa                                                                    89%

Migliore Tenuta dell’Attenzione                                                                       86%

Diminuito Livello di Frustrazione                                                                     80%

Miglioramento in Lettura e Comprensione                                                      85%

Miglioramento Qualità Verbale                                                                        74%

Miglioramento della Memoria                                                                          73%

Miglior Spelling                                                                                                 69%

Maggiore Maturità                                                                                            84%

 Ad un controllo (follow up) sei mesi dopo il programma, l’83% dei bambini aveva mantenuto i progressi e aveva anche continuato a ottenere ulteriori miglioramenti. Il 14% aveva mantenuto alcuni dei miglioramenti. Solo il 3% non aveva mantenuto nessuno dei miglioramenti.

 

Un ricercatore canadese, H.A. Stutt (9), ha concluso che il Programma di Ascolto Tomatis produce benefici al di là di ciò che ci si può aspettare dalla maturazione e dall’educazione di sostegno. I benefici menzionati da Stutt includono:

Un aumento significativo del Q.I.

Miglioramento nella lettura

Miglioramento nell’elaborazione percettiva

Incremento delle abilità scolastiche

Senso di adattamento generale

Sviluppo delle capacità comunicative

Migliorata capacità ad esprimere verbalmente pensieri e sensazioni

 

Durante gli anni ’80, il Programma Tomatis iniziò ad essere usato in parecchie scuole francesi tramite finanziamenti del Ministero della Pubblica Istruzione. I bambini erano e sono scelti in base al loro alto grado di difficoltà scolastica.

I risultati positivi ottenuti hanno spinto le scuole a far continuare il programma anche per gli anni successivi, su insistenza anche dei genitori che hanno visto cambiamenti positivi e duraturi nella vita dei loro figli.

Nel 1983, De Bruto (10) diresse una ricerca attentamente controllata per indagare l’efficacia del Metodo Tomatis su soggetti con un forte ritardo nello sviluppo. Trenta ospiti del Witrand Care and Rehabilitation Center (Sudafrica), di età tra i 4 e i 14 anni, precedentemente diagnosticati come fortemente ritardati nello sviluppo, ma con capacità di sedersi e camminare, furono assegnati a caso a tre gruppi, i quali ricevettero:

 *Gruppo A: stimolazione uditiva (Tomatis) e un programma di stimolazione

sensomotoria.

*Gruppo B: stimolazione musicale (senza effetto Tomatis) più lo stesso programma

di stimolazione sensoriale del gruppo A.

*Gruppo C: nessun trattamento.

I test psicologici erano le Bailey Scales of Infant Development e una misurazione della capacità di risposta. I risultati indicarono che ambedue i gruppi sperimentali manifestarono un aumento dell’età mentale, ma l’aumento nel gruppo con stimolazione Tomatis (gruppo A) era significativamente più alto che nel gruppo B. Nessun cambiamento fu trovato nel gruppo C.

Inoltre, prima del programma di stimolazione, non si erano osservate differenze significative nella capacità di risposta nei gruppi A e B, mentre venne notata una riduzione statisticamente significativa delle risposte autodirette, insieme ad un aumento delle risposte dirette verso l’altro, dopo il programma di stimolazione Tomatis.

 

La dr.ssa Joan Neysmith-Roy (16) del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Regina (Canada), ha recentemente completato uno studio in doppio cieco con sei bambini (maschi) diagnosticati autistici profondi. Lo studio ha confermato l’evidenza clinica che i bambini autistici traggono beneficio dal Metodo Tomatis. Alla fine del trattamento, tre (50%) di questi bambini hanno mostrato cambiamenti significativi nel comportamento. Di essi, uno non è stato più considerato autistico; gli altri due sono passati da una forma di autismo profondo ad una forma di autismo più lieve: Gli altri tre bambini non hanno mostrato cambiamenti significativi. Di particolare interesse è stato, che cinque dei sei bambini trattati hanno mostrato anche un significativo miglioramento nei comportamenti dell'area prelinguistica, come l'adattabilità al cambiamento, la capacità di ascolto, la comunicazione non verbale e la capacità di risposta emotiva. Molte famiglie di bambini autistici hanno notato che il metodo Tomatis porta ad una migliore qualità della vita grazie alla stimolazione dello sviluppo dei prerequisiti dell'apprendimento, rendendoli più capaci di beneficiare dei programmi specializzati di socializzazione e di educazione.   

La dottoressa Neysmith-Roy ha anche scritto una tesi dottorale sugli effetti del metodo Tomatis sui ragazzi dislessici (11).

Altre ricerche sono state condotte su balbuzie (12), lateralità (13,14), ansia e depressione (15), che mostrano gli effetti positivi ottenuti con il metodo Tomatis.

 

REFERENZE DELLE RICERCHE

 1. Gilmor, T.M. (1999), The Efficacy of the Tomatis method for Children with Learning and Communication Disorders, International Journal of Listening, 13, 12

2. Gilmor, T.M. (1982), A pre-test and post-test survey of children and adolescents' performance before and after completing the Tomatis Program. Research Report, MDS Inc., Toronto, Ontario.

3. Gilmor, T.M. (1984), A pre-test and post-test survey of children and adolescents' performance before and after completing the Tomatis Program. Final Report, MDS Inc., Toronto, Ontario.

4. Rourke, B.P. & Russel, D.L. (1982), The Tomatis Method applied to older learning disabled children: An evaluation. Paper presented at the Opening Communication Conference, Toronto, November 1982.

5. Wilson, Iavociello, Metlay, Risucci, Rosati & Palmaccio (1982) The Tomatis Project / Final Report, Department of neurology North Shore University Hospital and Hofstra University, Department of psychology. Paper presented at the Opening Communication Conference, Toronto, Ontario.

6. Kershner, J., Cummings, R., Clarke, K., Hadfield, A., & Kershner, B. (1986), Evaluation of the Tomatis Listening Training Program with learning disabled children. Canadian Journal of Special Education, 2, 1 - 32.

7. Kershner, J., Cummings R., Clarke, K., Hadfield, A. & Kershner, B. (1986). Two year evaluation of the Tomatis Listening Program with learning disabled children. Learning Disability Quarterly, 13, 43 - 53.

8. Mould, P. (1985), An evaluation of dyslexic boy's response to the Tomatis Listening Training Programme: Interim Report. Brickwall House, Northiam, East Sussex, England

9. Stutt, H.A. (1983), The Tomatis method: A review of current research. Montreal,Mc Gill University

10. De Bruto, C.M.E. (1983), Audio-psycho-phonology and the mentally retarded child: An empirical investigation Paper presented at the First Congress on Audio-Psycho-phonology, Potchefstroom

11. Roy, J. (1982), Cognitive control functioning and spontaneous speech: Intensive case studies of Audio-Psycho-Phonological remedial training with five dyslexic boys. Doctoral Dissertation, University of Ottawa.

12. Van Jaarsveld, 1973, 1974, quoted by Pieter E. van Jaarsveld and Wynand F. du Plessis, in S. Afr. Tydskr. Sielk. 1988, 18 (4)

13. Van Wyck (1974), idem

14. Badenhorst (1975), n'Rorschachstudie van regssydiges en linksluiteraars met gemengde laterale voorkeure. Ongepubliseerde M-graad-skripsie, Potchefstroom, Universiteit vir CHO, Potchefstroom

15. Du Plessis, (1982), Beangste en nie-beangste eerstejaardamestudente: Klinies-psigologiese verkenning . Ongepubliseerde doktorale proefskrif, Potchefstroom Universiteit vir CHO, Potchefstroom.

16. Roy, J. (2001), The Tomatis method with several autistic boys: individual case studies of behavioural changes, South African Journal of Psychology, n. 31, 1, 2001.

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