FORMAZIONE NUOVI TERAPISTI 2025 IN ITALIANO

Training course for new therapists in audio-psycho-phonology 2025 in english

UPDATING SEMINAR FOR THERAPISTS IN AUDIO-PSYCHO-PHONOLOGY IN 2025 IN ENGLISH

 

IL TEST D'ASCOLTO

 

Strumento importante per la valutazione audiopsicofonologica, il test d'ascolto misura il livello di chiarezza e precisione con cui vengono percepiti gli stimoli acustici provenienti dal mondo circostante, fornendo informazioni su come la persona percepisce l'ambiente cognitivo-relazionale e risponde ad esso di conseguenza

 

Ad un certo punto della sua carriera, Tomatis iniziò a chiedersi se ci fosse un modo per spiegare scientificamente la differenza tra udire e ascoltare e se era possibile verificare la capacità di ascolto di un individuo. Da audiologo esperto, non era propenso ad attribuire implicazioni psicologiche agli audiogrammi dei suoi pazienti. L'audiometria, gli era stato insegnato, era una scienza oggettiva sulla quale i fattori soggettivi non avevano alcuna influenza. Ma un'esperienza con alcuni operai esposti a rumori intensi gli fece cambiare idea. Durante la sua attività presso gli Arsenali Aeronautici Militari francesi, uno dei compiti di Tomatis era quello di esaminare un gruppo di lavoratori tre volte a settimana per alcuni anni consecutivi. Osservando l'andamento degli audiogrammi si accorse che le curve uditive di alcuni lavoratori cambiavano senza ragione apparente, se non la speranza di ottenere una pensione di invalidità a causa dell'esposizione al rumore intenso. “Scoprii allora, non senza sorpresa, - racconta Tomatis - che un individuo assolutamente sincero, ma segretamente ansioso di farsi considerare sordo, poteva avere la soglia uditiva abbassata di dieci, venti e persino trenta decibel".

"Motivati dalla prospettiva di un'indennità, i soggetti «baravano in buona fede»: obbedivano insomma a leggi psicologiche che sfuggivano loro completamente. Detto in altri termini, la soggettività interveniva egualmente in misurazioni che si pretendeva fossero obiettive”. Evidentemente, nell'audiometria c'era qualcosa che andava oltre la scienza oggettiva già nota. L'osservazione di Tomatis suscitò nuove domande: come dovevano essere interpretati questi dati considerando le risposte soggettive dei pazienti?

Durante queste ricerche Tomatis aveva inoltre osservato numerose corrispondenze tra l'andamento delle curve audiometriche dei soggetti e alcuni dati comportamentali come la fatica. Col passare dei mesi egli notava anche delle connessioni tra le curve uditive e la postura, come pure una certa similarità di patologie tra soggetti che presentavano la stessa curva uditiva. In contemporanea Tomatis seguiva nel suo studio una clientela privata in qualità di otorinolaringoiatra e foniatra.  A questo punto pensò di mettere in relazione le curve audiometriche con tutto un insieme di problemi legati alla sfera relazionale ed emotiva come i fenomeni vocalici, gli atteggiamenti posturali, i cambiamenti di comportamento, i cambi di tono e le astenie di cui spesso si lamentavano i suoi pazienti. Tutti questi dati e la loro elaborazione aiutarono Tomatis a mettere a fuoco l'abbozzo di quello che sarebbe divenuto il test d'ascolto. Questo succedeva intorno alla metà degli anni '50. Il test d'ascolto divenne da quel momento una prova valida e affidabile.

Racconta lo scienziato nel suo libro Vertigini:

Test proiettivo, il test d’ascolto rivela le reazioni psicologiche sottostanti e le tensioni che le provocano. Analizzando le risposte vestibolo-cocleari agli impulsi acustici, esso permette di spiegare le controreazioni posturali. Ma il test d’ascolto, visualizzando le risposte date da un soggetto alle informazioni sonore, fornisce la chiave del suo comportamento generale in ben altri campi: comunicazione, linguaggio, socializzazione, ecc. È l’inserimento di un essere nel suo ambiente che ci apparve in questo modo.

Con le sue risposte sensitivo-sensorio-motrici il test d’ascolto taglia la postura in “fette metameriche”, cioè in strati successivi legati ai differenti stadi neurologici. I gravi sono attribuiti alla parte inferiore, gli acuti beneficiano della parte alta del corpo. Ciascuna fetta (o metamero) con le sue risposte neurologiche, sensoriali, motrici e sovente neurovegetative, corrisponde a un organo situato nello spazio afferente al metamero stesso.

 

Divenne possibile per Tomatis enumerare le altezze tonali corrispondenti ai differenti metameri e, di conseguenza, descrivere con precisione uno spettro tonotipico, cioè di come i suoni si distribuiscono spazialmente, corrispondente ai vari livelli posturali e somatici.

Il test d’ascolto fornisce inoltre il diagramma della comunicazione. Questo è possibile perché l’orecchio è l’organo più importante delle relazioni verbalizzate.

Se un soggetto decide di non ascoltare più, ha diversi mezzi a disposizione:

  • la semplice sordità. Ma è un processo lungo e fastidioso, dunque poco utilizzato in caso di urgenza.
  • l’oscuramento di zone elettive della percezione uditiva: voce della madre, del padre o di altri spettri vocali. L’orecchio è in grado di provocare una riduzione, anche estrema, dell’analisi frequenziale sopprimendo la ricezione nitida di determinate zone frequenziali, acute, gravi, ecc. Ma il prezzo da pagare è elevato e comporta una rottura totale o parziale della comunicazione. Questa interruzione può avvenire in modi diversi. L’orecchio sopprime certe frequenze dell’ascolto e provoca delle chiusure. Non analizza più il suono, non procede più all'analisi frequenziale. Risultato? In certe zone, la selettività uditiva a questa o a quella voce è soppressa, riducendo considerevolmente tutte le informazioni che utilizzano quello stesso canale. Il messaggio disporrà solo di uno stretto passaggio e arriverà al suo scopo solo attraverso un’incredibile deformazione, fonte di errori, di fraintendimenti e fattore di ansia.

A prezzo di uno sforzo e di una fatica considerevoli, si può talvolta produrre un’adesione ai suoni, ma il piacere di ascoltare non esiste più. Pochi possono mantenere una tale attenzione che d'altronde non supererà mai più di dieci-quindici minuti in un’ora. In questo caso, è evidente che il ricordo dei messaggi è ridotto e ugualmente lo è l’attenzione.

L’orecchio, quest’antenna per eccellenza, quest’obiettivo puntato sull’ambiente circostante, è dunque in grado di spalancare il suo diaframma o di chiuderlo, di inserire i filtri che gli aggradano, di eludere la sua presenza o, al contrario, di aumentare le sue capacità in una zona particolarmente ben mirata.

Diventa più evidente la differenza tra udire e ascoltare. La funzione uditiva può essere svolta senza necessariamente far intervenire la coscienza. Si può udire anche mantenendo un atteggiamento passivo. Si tratta della capacità di far arrivare dei suoni al sistema nervoso centrale. Attraverso un esame audiometrico effettuato da uno specialista otorino o da un audiologo si può misurare il livello di udito di un soggetto, per ricercare eventuali patologie.

La facoltà di ascolto presuppone un intervento maggiore del campo di coscienza. L'ascolto si aggancia alla funzione uditiva ma prevede un intervento attivo allo scopo di produrre un'analisi fine e dettagliata dell'informazione acustica, che altrimenti arriverebbe al cervello come un pacchetto sonoro dalle sfumature non ben definite.

Il test d’ascolto introduce la dimensione relazionale, che va a condizionare l'andamento delle soglie uditive secondo l'attitudine mentale e relazionale di ognuno, nella quale è evidente la volontà di aderire, condividere e dare, in sintesi di ascoltare.

Per poter valutare l'ascolto, Tomatis ha dovuto definire una nuova serie di criteri oggettivi che fossero facilmente osservabili, misurabili e verificabili come quelli usati nell'esame audiometrico.

Sapendo che l'orecchio umano ha la capacità di svolgere, normalmente, le seguenti funzioni:

  1. Percepire i suoni
  2. Elaborare i suoni senza distorsione
  3. Distinguere suoni alti e suoni bassi
  4. Percepire l'origine spaziale dei suoni
  5. Prestare attenzione ai suoni che si vogliono ascoltare ed evitare quelli che non si vogliono ascoltare
  6. Trasmettere energia al cervello tramite il segnale nervoso creato dal suono (ricarica corticale)
  7. Integrare e coordinare le informazioni provenienti dai muscoli
  8. Mantenere l'equilibrio e il rapporto con la gravità
  9. Stimolare e mantenere l'equilibrio neurovegetativo
  10. Controllare la fonazione
  11. Controllare l'abilità musicale

 

Il test di ascolto fornisce una comparazione dell'ascolto della persona con un orecchio ideale ben funzionante basata sui seguenti requisiti:

  1. Una soglia di udibilità dentro la norma
  2. Una selettività uditiva aperta per l'analisi e la comparazione dei suoni per determinare la differenza l'uno dall'altro e la direzione di questa differenza (toni più alti-toni più bassi)
  3. Una spazializzazione precisa dei suoni per l'identificazione della sorgente sonora
  4. Una curva d'ascolto ascendente fino a 3000-4000 Hz con una stabilizzazione a questo livello e una leggera caduta nelle frequenze più alte, per permettere una più facile discriminazione fra i suoni
  5. Un'attenzione maggiore ai suoni che si vogliono ascoltare rispetto al resto
  6. Un'uniformità di ricezione e un'assenza di distorsione nella curva di risposta dell'orecchio
  7. Un equilibrio tra conduzione ossea e conduzione aerea in ogni orecchio e tra i due orecchi
  8. Una dominanza audiovocale destra per un controllo neurologicamente efficiente dell'analisi del suono direttamente dall'orecchio destro al centro del linguaggio dell'emisfero sinistro
  9. Efficace integrazione vestibolare delle informazioni muscolari e sensorie per un effettivo controllo motorio
  10. Percezione dei suoni acuti per energizzare e mantenere stimolato il cervello

 

Il test d'ascolto prevede per ciò una serie di esami effettuati con un audiometro tarato secondo delle norme messe a punto da Tomatis. Le soglie percettive ottenute si rifanno alla curva naturale dell'orecchio ovvero alle vere soglie di sensibilità percettiva sulle varie frequenze. La curva audiometrica è un raddrizzamento lineare della curva naturale per motivi di praticità di lettura. Nel test di ascolto di Tomatis le curve perciò non sono piatte; presentano un'ascendenza di circa 6 decibel per ottava fino ai 2000 Hertz, una cupola tra i 2000 e i 4000 Hertz per poi discendere leggermente nei suoni acuti successivi.

I parametri di cui si cerca la misurazione con il test d'ascolto saranno:

  • Le soglie di udibilità minima per la conduzione aerea o percezione attraverso il canale uditivo tramite delle cuffie e le soglie di udibilità minima per la conduzione ossea tramite l'utilizzo di un vibratore appoggiato all'osso mastoide. Si tratta di trovare per ogni frequenza il suono più debole che il soggetto riesce a percepire. Il volume viene aumentato progressivamente, con incrementi di 5 decibel, finché il paziente non segnala di aver sentito. Contrariamente al protocollo dell'audiometria classica, il suono non viene ripetuto se il soggetto non l'ha sentito. Il test d'ascolto ha lo scopo di misurare "l'attenzione cosciente" simulando ciò che accade nella vita; per questo motivo il paziente non è eccessivamente sollecitato a prestare attenzione all'arrivo del suono.
  • La spazializzazione del suono ovvero la capacità del soggetto di identificare nello spazio la provenienza dell'informazione sonora
  • La selettività. Questo esame misura la capacità del soggetto di discriminare le differenze di tono tra i vari suoni (più grave o più acuto) e di conseguenza il grado di nitidezza con cui vengono percepiti i suoni
  • La lateralità d'ascolto permette di individuare quale dei due orecchi gestisce il controllo neurologico del suono per un controllo efficiente dell'ascolto e della fonazione. Sappiamo che il circuito orecchio destro è più corto di quello sinistro e di conseguenza l'integrazione del suono e il controllo della fonazione sono più efficaci su questo lato.

 

Le curve e le misurazioni così ottenute vengono messe in relazione con il test ideale di riferimento per effettuare una lettura interpretativa dell'ascolto del soggetto.

La conduzione aerea viene indicata da una linea blu oppure da una linea continua, mentre la conduzione ossea viene indicata da una linea rossa o una linea tratteggiata.

 

 

Figura 1. Test d'ascolto ideale

 

Tomatis poi suddivide il test d'ascolto in tre zone come indicato nella figura 2

 

 

Figura 2. Suddivisione del test d'ascolto in tre macrozone. Zona 1 da 16 a 1000 Hz: zona del corpo. Zona 2 da 1000 a 3000 Hz: zona del linguaggio e della razionalità. Zona 3 da 3000 Hz fino agli estremi acuti udibili: zona della ricarica corticale, della creatività, della spiritualità (in senso lato)

 

 

Le tre zone, pur distinte sono tra di loro complementari.

La zona 1 che va dai 16 Hz circa ai 1000 Hz circa è chiamata zona del corpo. È la zona di maggiore risposta da parte del vestibolo ai suoni. È legata al corpo, al movimento, al senso pratico e alla somatizzazione delle emozioni.

La zona 2, dai 1000 Hz circa ai 3000 Hz circa è chiamata la zona del linguaggio, della comunicazione e della razionalità. È la zona dove l'orecchio umano è più sensibile, quando non si hanno problemi uditivi o problemi di ascolto. Questa maggiore sensibilità permette al sistema nervoso di avere un controllo ottimale sul linguaggio e a cascata su tutte le funzioni che lo supportano: attenzione, concentrazione, memoria, lettura, scrittura, etc. Un disturbo dell'ascolto in questa zona può favorire problemi di attenzione, concentrazione, lettura, intonazione.

La zona 3, dai 3000 Hz circa in su fino all'estremo percepibile è chiamata la zona della ricarica corticale, dell'intuizione, della creatività, della spiritualità (in senso lato). È la zona di frequenze che dà il più grande stimolo elettrico-nervoso al sistema nervoso in generale e alla corteccia in particolare favorendone le attività di sintesi, astrazione, creatività, sublimazione, elaborazione rapida dei conflitti, etc.

 

 

Lettura del test d'ascolto

La lettura del test d'ascolto viene fatta tenendo conto della suddivisione appena accennata e seguendo delle linee guida di cui indichiamo di seguito le più importanti, rimandando a testi più specialistici eventuali approfondimenti:

La conduzione aereache rappresenta la percezione attraverso il canale uditivo e il timpano è la percezione cosciente. Essa traduce la vita sociale della persona. Ci informa sugli sforzi di adattamento di fronte al mondo e sulla maniera come organizza la sua comunicazione con l’ambiente circostante. Questa curva corrisponde all’attività dell’orecchio medio. Da un punto di vista generale, mostra ciò che la persona esteriorizza nella sua vita comunicativa e relazionale.

La conduzione ossea rappresenta la percezione attraverso il corpo. Di essa non siamo coscienti. Essa traduce la vita interiore e fornisce indicazioni sul corpo e sul modo di funzionamento organico della persona. Essa corrisponde all’orecchio interno. In maniera molto generale, è legata alle tensioni interne della persona.

La spazializzazione indica la capacità di localizzare i suoni nello spazio e di capirne la provenienza. Essa è importante per l'orientamento della persona nello spazio e nel tempo. È importante nella concentrazione. Localizziamo i suoni utilizzando le differenze di tempo e di intensità che raggiungono il nostro orecchio destro e il nostro orecchio sinistro. La presenza di errori di spazializzazione nel test di ascolto può essere indicativa di una confusione neurologica nella gestione di queste due strutture importantissime per il vivere quotidiano con effetti negativi sulla concentrazione, soprattutto se gli errori sono localizzati nella zona del linguaggio. Errori di spazializzazione nella zona 3 potrebbero indicare indecisione affettiva oppure difficoltà a fidarsi delle proprie intuizioni e di conseguenza non utilizzare il proprio potenziale creativo. La loro presenza nella zona 1 potrebbe indicare problemi in geometria, ritmo e disprassia motoria.

La lateralità d'ascolto ci dice quale orecchio viene utilizzato per focalizzare i suoni che devono essere analizzati dalla zona cerebrale dell'emisfero sinistro deputata allo scopo. L'orecchio destro collegato in maniera più diretta e rapida con l'emisfero sinistro fornisce la soluzione fisiologicamente più economica ed efficace allo scopo. L'orecchio sinistro svolge il ruolo di controllore dell'operatività grazie al suo collegamento più diretto con l'emisfero destro.

E' importante sapere che il test d'ascolto è lo strumento che da al terapista le indicazioni sulla programmazione dell'Orecchio Elettronico. Quando non è possibile effettuarlo per la troppo giovane età del soggetto e per mancanza di collaborazione a causa di particolari patologie, si utilizzano le informazioni provenienti dai dati anamnestici, dall'osservazione e da altri eventuali test.

Una descrizione più approfondita e spiegazioni più dettagliate dei parametri misurati dal test e delle loro connessioni con la vita cognitiva e di relazione dell'individuo possono essere trovate in molti libri di Tomatis e in testi specifici di prossima stesura sull'argomento.